domenica 15 marzo 2015

Irene Adler: differenze fra romanzi e Sherlock


Rinviato lo scontro tra Sherlock e Moriarty e introdotto il personaggio dei romanzi che più di ogni altro, nonostante la poca presenza attiva nei raconti, ha stimolato la fantasia per i lettori di Sherlock Holmes.
Proprio attraverso il cellulare, che Sherlock e la celebre Irene Adler vengono per la prima volta a contatto.


La Donna di Sherlock Holmes

Irene Adler è la donna per antonomasia, non solo per lo stesso Sherlock, ma anche per gli stessi lettori. Per molti versi la Adler appare nei racconti come più importante, dello stesso Moriarty. Predomina la scena, e per i cultori del genere sanno quanto questo personaggio sia delicato da rappresentare ed è un punto cruciale al fine di rendere la serie "speciale" in tutte le sue sfacettature.
A renderla così speciale è l’essere riuscita a battere Sherlock: non solo in astuzia e in gioco d’anticipo ma anche nel travestimento: il mondo del sentimento nel detective viene allo scoperto.
Sherlock Holmes è un personaggio letterario senza fine ed è naturale di cercare di conoscerlo più a fondo, e grazie alla Adler l'autore ci da la possibilità di tentare: ma Holmes è “sposato con il suo lavoro”.

L’attesa per la Adler di Moffat era altissima e prima ancora che fosse noto ci si domandava quante speranze avremmo avuto di poter osservare da vicino un nuovo Sherlock con meno logica e più emozioni.






La Donna di Moffat

La Adler di Moffat ama il potere e i giochi di potere.
I suoi clienti sono importanti ed illustri, il suo cellulare è un archivio di materiale riservato.
Il Governo Britannico, la C.I.A le danno la caccia, ma la vera partita è con Sherlock Holmes che per la prima volta si trova di fronte a una persona che non si stupisce davanti alla sua astuzia.

L’irritante fascino, la perspicacia di Adlere trasformano Sherlock in un uomo con delle nuove paure, quello di essere raggiunto: arrivando persino a privarsi di uno dei suoi aspetti che più lo caraterizzano: evidenziare l’inferiorità intellettuale di coloro che lo circondano.

Irene Adler è una serie di cliché di femme fatale. Le unghie rosse, il rosso per le labbra, l’entrata nella scena senza veli, apparendo come una donna pericolosa di cui non ci si dovrebbe fidare, soprattutto nel momento in cui ti fa sentire speciale, quindi vulnerabile. Tutto abbastanza prevedibile. Credevo, sinceramente, di vedere un tocco più profondo ed importante su questo personaggio, qualcosa che mi spingesse a ricordare questa attrice come non la solita Adler dei film di Sherlock Holmes, ma una trasposizione moderna del personaggio che invece manca, trasformata semplicemente in una donna che sfrutta la seduzione e la perspicacia per sottomettere i "suoi" uomini.
L’attrazione tra due individui carismatici ed egomaniaci quali Sherlock e Adler ha portato Irene a "I’m Sherlocked".

La Adler di Moffat è quindi la Donna che batte Holmes, solo emotivamente: l’aver portato Sherlock ad ammettere di poter provare dei sentimenti. Questo può essere una grande conquista per la trasposizione moderna, ma tra le conquiste di certo rimane la più banale.




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